CONSAPEVOLEZZA, RESPONSABILITÀ, PRESENZA

CONSAPEVOLEZZA, RESPONSABILITÀ, PRESENZA
Verso lo sviluppo delle qualità dell’ essere per la costruzione di un nuovo mondo

Tuttavia , la presenza mentale della posizione del corpo non basta. Dobbiamo essere coscienti di ogni respiro, di ogni movimento e sensazione di tutto quanto ci riguarda in un modo o nell’ altro”.
Thich Nbat Hanh

La pratica di accettare ad ogni istante lo stato presente in cui Dio ci pone può da sola mantenerci sempre nella pace nel cuore
Jean Pierre Coussede

Mantenere una consapevole e profonda presenza mentale nella nostra vita quotidiana richiede un grande impegno. Il tema della concentrazione , oggi, è una vera e propria emergenza.
Una moltitudine di stimoli ( visivi, sonori, informativi, etc) ci pervadono lasciandoci, spesso, storditi e ipnotizzati.
Siamo sempre più spesso in una situazione di multi-connessione; si dialoga con un amico, si risponde al telefono o si inviano messaggi con sullo sfondo una televisione accesa.

E  l’esterno rispecchia l’ interno (o viceversa) : seguiamo con la mente interna una moltitudine di stimoli, passando rapidamente da un frammento di pensiero o immagine ad un altro. Tutto questo ci rende come afferma Andreoli degli uomini e delle donne di superficie. Stare responsabilmente in presenza implica un lavoro, travail, una fatica, e come diceva Conrad , “il lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi”.

Il piacere vero, profondo ( e non la gratificazione immediata, effimera, glucosica – non so se lo si dice – ), quello che dura e non intossica, non ci viene regalato, ma è frutto, appunto, di un certo lavoro, di essere presenti , presenti nei nostri atti e pensieri quotidiani.
Diventa essenziale aiutarci a creare uno spazio dove potere innalzare la nostra consapevolezza di quello che sono i nostri processi interiori : dove si indirizza la nostra attenzione ? Come ci orientiamo ? Quali sono le nostre abitudini di orientamento ? Quali sono le nostre sensazioni corporee ? E le nostre emozioni ?
Solo se iniziamo ad essere consapevoli dei nostri movimenti interiori possiamo imparare a orientarci, concentrarsi e a “stare” su cose che ci fanno sentire “bene”, al “sicuro”, che aumentano il nostro potenziale creativo e umano, piuttosto che subire una dispersione frustrante e dannosa per noi e per chi ci sta accanto. Pensiamo che sia entusiasmante liberarci, insieme, dagli inganni e dalle ideologie che abbiamo interiorizzato dato un sistema economico-culturale e relazionale che contribuisce a mantenere ignoranza e inerzia. Solo così si può consolidare il potere in mano a pochi.

Sviluppare consapevolezza, responsabilità, presenza, attraverso la “coltivazione di un atteggiamento e non la ricerca di un’ esperienza speciale , allora tutta la nostra vita si apre e ogni attività può diventare un veicolo di risveglio” (C. Pensa) per noi e per la comunità.

Sabato 29 – Domenica 30 Settembre 2018
Via del Vivaio del Malcantone. 15 – Firenze
orario 9.30-13 / 14 – 17.30

Conduzione : Giuseppe Tomai – Formatore Aico