LE DINAMICHE DEL PROCESSO DI AIUTO

«La relazione d’ aiuto ha molto in comune con le relazioni di amicizia, con le relazioni familiari, con le relazioni pastorali. Tutte quante sono dirette ad appagare bisogni umani basilari e, quando le si voglia ridurre nelle componenti essenziali, rivelano molte somiglianze.» (Brammer)

In tutte le tipologie di relazione umana si riscontra , o se ne sente la sua mancanza, un processo di aiuto. L’ aiutare e il farsi aiutare non è eslusiva delle professioni di aiuto. La capacità del professionista dell’ aiuto consiste solo nello svolgere al meglio, con sempre più amplia consapevolezza e una forte intenzionalità ciò che la maggioranza delle persone si trova a fare in modo spontaneo nei variegati momenti della vita. Questo elemento comune, tra le relazioni umane e le professioni d’ aiuto, non semplifica la dinamica dell’ aiuto, caso mai , la complessizza rendendola certo ricca di risorse acquisite ma anche densa di ostacoli e di inciampi, così come lo è nella vita relazionale quotidiana.

Tra noi e l’ altro si sviluppa una grande quantità di aspettative, emozioni, sentimenti , immagini che non sono certo sotto il nostro controllo e , spesso, ostacolano, un benefico processo di aiuto. Compito del professionista dell’ aiuto è esserne sempre più cosciente in modo da riconoscere quegli aspetti che limitano o addirittura peggiorano le condizioni psichiche e relazionali del cliente. In una società che trascura tragicamente la qualità delle relazioni ( anche se a parole la mette al centro ) , in tutti i suoi ambiti, famiglia , scuola, comunità, il lavoro del professionista dell’ aiuto con i clienti diventa il paradigma di un impegno per una società migliore, dove gli ingredienti anche della relazone d’ aiuto sono riconosciuti identificando aspetti limitanti e aspetti nutrienti.

Nel counselling umanistico l’ obiettivo non è apprendere una serie di tecniche e di concetti ma di fare una vera e propria scelta di vita. Significa scegliere di diventare il cambiamento che vogliamo dal mondo ( Ghandi) , significa ascoltare l’ altro con un solo scopo : permettere all’ altro di esprimere se stesso e di trovare sollievo alla propria sofferenza ( Thich Nhat Hahn ) , significa individuare e aiutare a sciogliere in chi aiuta e in chi è aiutato aspetti egoici e limitanti. Tutto questo significa « lavorare » per sviluppare sempre di più le qualità dell’ essere, vera essenza e ricchezza che giace potenzialmente nel profondo di ognuno di noi.

Richiesta per chi partecipa al seminario :
Inviare, all’ email sottoindicata, entro il 22 Febbraio , la risposta alla seguente domanda : Qual è la motivazione che ti spinge ad aiutare ?

Conduttori : Veronca Foschni – Gestalt Counselor ( Sabato mattina )

Dr. Giuseppe Tomai – Dr. Manlio Pillon ( Sabato pomeriggio e Domenica )

Sabato 25 -Domenica 26 Febbraio 2017
9.30-13 / 14 – 17.30
Via del Malcantone. 15 – Firenze
( presso Vivaio del Malcantone )

Il seminario rientra nel percorso della Scuola di Counselling Integrato ed è aperto a chi fosse interessato alla crescita personale e/o professionale e non vincola ad effettuare il percorso triennale della Scuola.

Considerato il numero limitato di partecipanti si consiglia, se il seminario interessa, di iscriversi il prima possibile.

Per informazioni e iscrizioni Segreteria – Katia : mobile 3384238091

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