RICONOSCERE E AFFRONTARE IL PROCESSO DEL MORIRE

“La paura mi entra nel cuore . Io ho paura della morte”. (Gilgamesh)
Due sono i tabù che dominano oggi, quello del sesso (?) e quello della morte.
L’ eros è affogato dalla pornografia, la morte è nascosta. La morte spesso è al centro della nostra vita ma le difese che erigiamo sono tali da impedirci di affrontarla con consapevolezza. Si può allontanare questo pensiero?
Non credo. Lo ritroviamo nel nostro immaginario, nel nostro mondo onirico, nella realtà della vita quotidiana. Tolstoj nella Morte di Ivan II’c fa dire al burocrate alla fine della sua vita che muoio male perchè ho vissuto male. Un fenomeno che osservano bene tutti quegli operatori che giornalmente stanno a contatto con i pazienti alla fine della loro vita.

“Prenderci cura della qualità umana del morire dovrebbe essere il compito di tutta la nostra vita”. (Hans Kung-Valter Jens)

Nel romanzo di Toltstoj il burocrate, preso coscienza di questa realtà, si riscatta negli ultimi tre giorni (meglio tardi che mai), cambia la sua vita e così può avvertire una pace che non aveva mai raggiunto.
La morte è legata alla vita e al suo profondo significato per noi; “perchè vivo?” , “quale significato e scopo ha la mia vita?” , “ho perso ogni entusiasmo e interesse per la vita”. Non sono queste le domande che ci facciamo quando siamo in crisi, quando sentiamo che tutto quello che facciamo ha perso ogni significato di vita…..ecco la morte, spesso, come pensiero di liberazione…liberarci dal peso di un’ esistenza priva di senso. Jung affermava che ci sono tante persone che hanno paura della vita, quando sono giovani, e si traduce in paura della morte quando si avviciniamo alla fine. Sempre per Jung l’ anima collettiva dell’ umanità considera la morte come un compimento del significato della vita e come scopo specifico di essa.

Riuscire a pensare, riflettere, affrontare la morte in noi e in chi ci sta accanto è “stare”, “sentire” il processo del morire e del lasciare, riconoscerlo dentro di noi.

Sabato 18 – Domenica 19 Novembre 2017
9.30-13 / 14 – 17.30
Via del Malcantone. 15 – Firenze
( presso Vivaio del Malcantone )

Conduzione :
Giuseppe Tomai, Formatore Aico
Manlio Pillon, Psicologo

Il seminario rientra nel percorso della Scuola di Counselling Integrato ed è aperto a chi fosse interessato alla crescita personale e/o professionale e non vincola ad effettuare il percorso triennale della Scuola.

Considerato il numero limitato di partecipanti si consiglia, se il seminario interessa, di iscriversi il prima possibile.

Libri obbligatori per chi è allievo della Scuola di Counselling :
Elisabeth Kübler-Ross , La morte e il morire
N. Ferrari, Andrà tutto bene : sulla morte, il morire, il lutto,il dolore

Per informazioni e iscrizioni Segreteria – Katia : mobile 3384238091

email infoaletheia@gmail.com

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva